PEEPING TOM

Scritto dal crittografo Mark Lewis e diretto da Michael Powell, Peeping Tom è un thriller psicologico e metacinematografico che si focalizza sull’ossessione del guardare (il termine Peeping Tom, si usa per definire un guardone e deriva dal personaggio che secondo la tradizione anglosassone spiava Lady Godiva mentre cavalcava nuda). Altro argomento del film è la violenza sui minori, violenze subite dal protagonista e perpetrate da suo padre. Mark Lewis (Carl Boehm) è un operatore cinematografico, molto schivo ed intoverso, con il sogno di diventare regista. Per arrotondare lo stipendio scatta foto erotiche per conto di un edicolante. Il padre di Mark era un noto scienziato che si era dedicato allo studio del sistema nervoso e in particolare era interessato alle reazioni alla paura nell’infanzia.

Per i suoi studi utilizzò proprio Mark, suo figlio stimolandolo ad avere reazioni di paura per poi riprenderlo giorno e notte con una cinepresa. Così Mark sviluppa un’autentica ossessione per lo spiare gli altri riprendendoli con la sua cinepresa da cui non si separa mai. Mark diventa un serial killer e uccide giovani ragazze con un particolare marchigneno assemblato alla sua macchina da presa, per spaventarle costringendo le vittime a vedere in faccia la propria paura ed essendo contemporaneamente filmate.

Le riprese degli omicidi gli serviranno a completare il suo folle film. Il film, considerato un cult movie da molti tra cui anche Martin Scorsese. Il concept del film è stato ripreso da James Cameron e Kathryn Bigelow per Strange Days, film nel quale grazie ad una speciale teconologia, lo squid, si è in grado di registrare lo sguardo e le emozioni. Così nella finale, l’assassino, fa provare alla propria vittima le proprie emozioni prima di ucciderla.

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