J’AI TOUJOURS RÊVÉ D’ÊTRE UN GANGSTER

Ho sempre sognato essere un gangster prende il suo titolo da una battuta del gangster interpretato da Ray Liotta in Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese. Il regista Samuel Benchetrit al suo secondo lungometraggio mette in scena un racconto diviso in quattro storie che si sfiorano: Un uomo decide di rapinare una caffetteria e si troverà ad affrontare una barista poco convenzionale (Anna Mouglalis, moglie del regista); due tizi goffi rapiscono una ragazzina per chiederne il riscatto e con cui non è facile convivere; due cantanti si ritrovano dopo anni; cinque banditi che hanno superato i settant’anni si ritrovano nella caffetteria per progettare il loro colpo. Benchetrit sceglie il bianco e nero per raccontare queste storie con echi di Scorsese e Tarantino e che per i personaggi che mette in scena ricorda anche il cinema di Jim Jarmusch e Aki Kaurismäki.

   

J’AI TOUJOURS RÊVÉ D’ÊTRE UN GANGSTER / SAMUEL BENCHETRIT / FRANCE / 2007 / 113MIN / 35MM / 1.37:1


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